mercoledì 1 maggio 2013

Una città tanti problemi. Quando ne usciremo?

leoluca-orlando-pride-2013di Giangiuseppe Gattuso – Siamo ancora dentro l’emergenza. Lo sforzo di uomini e mezzi per raccogliere e smaltire i rifiuti accumulati ancora non trova piena soluzione.

Ci vuole tempo e tanta buona volontà da parte dei lavoratori, che nonostante le preoccupazioni per il loro futuro stanno mettendocela tutta. Ovviamente tutte le criticità di un sistema fallimentare che da anni non fa altro che inseguire le emergenze, restano sul tappeto. E non sarà diversamente per i prossimi mesi e forse per i prossimi anni. Le occasioni e il tempo perso si pagano, e a caro prezzo. E lo pagano i cittadini da ogni punto di vista. Sia per la qualità del servizio che per il costo alto che devono sostenere.

Inoltre, non emergono, o almeno non se ne ha conoscenza, le soluzioni sulle quali l’Amministrazione Orlando sta lavorando. Non si intravedono progetti risolutivi, interventi radicali, iniziative coinvolgenti. Insomma, i cittadini non pare abbiano avuto informazioni adeguate su cosa li aspetta nel prossimo futuro. Le responsabilità, lo ripetiamo, non sono solo del Comune. La Regione ne ha tantissime. E intanto il Commissario nominato da Crocetta sta individuando le soluzioni per superare la situazione di pericolo sanitario. E poi si vedrà.

È una tipicità cittadina quella di prendere tempo, e, anche se Palermo è in buona compagnia, la questione rivela le difficoltà evidenti di un’Amministrazione. Che stenta a dare quei segnali forti di cambiamento, in meglio. A Orlando possiamo dire tutto tranne che sia un politico senza esperienza e senza capacità.

Orlando e Di PietroÈ arrivato a Palazzo delle Aquile spinto da un risultato elettorale eclatante, spazzando via quasi tutto il sistema precedente, e ottenendo una maggioranza bulgara in Consiglio Comunale. Aiutato, per questo, da una legge elettorale sbagliata. Questo per dire che le condizioni per dare la svolta che serviva c’erano e ci sono tutte. Adesso il quadro politico di riferimento è saltato, il partito del quale è stato un responsabile nazionale è sostanzialmente sparito. Tutto è in ebollizione e si stenta a trovare un nuovo sentiero. Ma questa è un’altra storia.

Al Comune di Palermo ci sono difficoltà di bilancio, le risorse economiche sono esigue, il problema dei lavoratori precari è pesante, le esigenze sono tantissime, e così via. Tutte questioni, però, perfettamente conosciute e di cui era consapevole. Adesso Leoluca Orlando ha davanti un bivio con due strade che si biforcano. Continuare con orgoglio e dignità la sua missione, rilanciare la città, dare il colpo di reni che serve, intraprendere nuove vie, riportare Palermo al centro dell’interesse nazionale e internazionale. O, altrimenti, imboccare la strada, altrettanto dignitosa, della resa. Alzare con consapevolezza bandiera bianca e lasciare il passo ad altri. A forze più fresche, a personalità emergenti, con più entusiasmo e per questo con più possibilità di risultato.

Non sarebbe un dramma, la città capirebbe.

Giangiuseppe Gattuso
01 maggio 2013 

2 commenti:

  1. Scusi signor Gattuso, ma il sindaco Orlando ha detto a lei che ha due strade da percorrere o è una sua valutazione?
    liNo, perchè per quanto mi riguarda è stato eletto per governare un'intera legislatura e non ricordo che in campagna elettorale avesse detto che poteva esserci questa "folle" eventuatà della resa.
    Anche perchè ha fatto un ingresso a corsa già iniziata ribadendo fortemente che solo una personalità di grande esperienza avrebbe potuto risolvere i problemi articolati della città, viceversa avrebbe già lasciato spazio ai giovani .
    Sarebbe un dramma e la città non capirebbe, perchè non c'è niente da capire. Qui si porta fino in fondo l'impegno preso, viceversa abbiamo giocato col fuoco e col fuoco rischiamo di bruciarci veramente.
    Attendo suo riscontro.
    Cordialità.
    Stefano

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  2. Caro Stefano (per inserire il nome in testa al commento basta scegliere il profilo nome/URL e scrivere il nome nella prima casella e inviare senza fare altro), ovviamente è una mia valutazione. E ciò dopo avere aspettato diversi mesi dalla sua elezione (6 e 7 maggio 2012), praticamente un anno. Un periodo abbastanza lungo per fare qualche valutazione sull'operato della sua amministrazione. So bene che non era e non è facile cambiare un sistema come quello del Comune di Palermo, infatti parlo di tanti problemi e difficoltà oggettive. Ma, a mio avviso, è mancato fino adesso quel colpo d'ali che lui aveva promesso e, confermo, sarebbe stato in grado di fare. Comunque spero sempre di sbagliarmi e di potere ricredermi nel prossimo futuro per le cose che farà fino a sbalordirmi.
    Se ha argomenti e vuole intervenire altre volte mi farà piacere, lo aspetto. A presto.

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