giovedì 3 novembre 2011

Profumo per Palermo

“Se avesse in mano le redini della Città farebbe subito un Piano straordinario di manutenzione: strade, aiuole, fioriere, marciapiedi”. Un intervento forte per rimettere in moto l’economia della città utilizzando le risorse della Cassa Depositi e Prestiti. Secondo una collaudata teoria economica che vede l’intervento statale come una concreta soluzione

per dare ossigeno agli imprenditori, accrescere la domanda, e riavviare lo sviluppo. Vito Riggio, Presidente dell’ENAC, in un intervista al Giornale di Sicilia (21/10/2011) affronta i problemi di Palermo in questo scorcio di tempo che ci separa dalla nuova amministrazione della città.
“Palermo ha imboccato da tempo la via della decadenza, ma a differenza di altre, non è indirizzata verso venti di cambiamento”. E riguardo ai giovani, da ex docente universitario, commenta negativamente l’impegno che mettono verso la ricerca di locali, pub, club, circoli. Luoghi dove ci si sente protetti da tutto quanto avviene fuori, quasi piccoli paradisi autoreferenziali.
Le menti migliori vanno fuori, quelli che restano è come se fossero anestetizzati. I vecchi politici non mollano e i giovani pensano che per uscire dalla crisi basti essere indignados, moralisti antimafia o venditori di ottimismo a buon mercato, mentre serve fatica quotidiana e un appello al dovere. Da loro ci aspettiamo l’impulso maggiore per dare un colpo di reni a questa città. Ma per questo c’è bisogno di segnali forti, come ha fatto ultimamente il cardinale Paolo Romeo, così come dovrebbe fare anche la Scuola dove mancano i rimproveri, che sono pedagogici e hanno il compito di sensibilizzare le coscienze. Solo così si creano le condizioni per un nuovo inizio.
Ma, oltre tutto questo, c’è un dato che ha suscitato curiosità nelle parole di Riggio. “Palermo è una città che fa puzza”. Un’amica libanese in viaggio a Palermo ha fatto questo rilievo. Nell’aria si diffonde il cattivo odore dell’immondizia e della sporcizia che troppo facilmente viene abbandonata ovunque. Noi ci abbiamo fatto l’abitudine. Ma, è vero, c’è cattivo odore in città. E poiché la soluzione non può essere quella di distribuire con le autobotti profumo di lavanda, è il caso che si trovino le soluzioni definitive anche a questo, non meno rilevante, problema. Profumiamo Palermo.

Sergio Potenzano
25 ottobre 1011

Nessun commento:

Posta un commento