lunedì 7 novembre 2011

Lombardo. Guerra a Cammarata

Lombardo-e-CammarataOrmai siamo alla grosse. E se la faccenda non fosse grave ci sarebbe da ridere. Ma non è così.
   La situazione è veramente difficile. Il Comune di Palermo ha una miriade di problemi.
Una classe politica che non ha certo brillato, e non brilla, per livello e capacità di gestione. Problemi strutturali che restano li da decenni. Il numero di dipendenti, le stabilizzazioni dei precari di ogni specie hanno appesantito di molto la spesa corrente.
   Le ristrettezze economiche generali, i tagli dei trasferimenti da Roma e dalla Regione hanno aggravato la situazione complessiva. Insomma amministrare Palermo in queste condizioni sarebbe un’impresa enorme per chiunque, anche per Superman.
   E il buon Cammarata tutto è tranne che un super uomo.
   Adesso ci si mette anche il Governatore dell’isola. “(ANSA) - PALERMO, 5 NOV 2011 - ''Credo che sia previsto e prevedibile che Cammarata si dimetta''. E questo dopo avere letto ''parte della relazione ispettiva fatta al Comune di Palermo'' dalla Regione. ''Nomineremo un commissario straordinario che sia all'altezza della sfida. Qualcuno che possa fare chiarezza e mettere il nuovo sindaco che verrà eletto di fronte a dati certi''. Insomma la situazione emersa dall'ispezione sugli atti amministrativi e contabili al Comune di Palermo, sarebbe “drammatica”. Insomma un vero aut aut che metterebbe il Comune di Palermo nelle mani di un commissario da qui alle elezioni. Ovviamente un ligio funzionario, bravo e onesto. Di stretta osservanza. È ovvio.
   Diego Cammarata dal canto suo ha risposto con durezza chiedendo atti e provvedimenti certi rifiutando “minacce o intimidazioni”. Però delle carte che sarebbero  in mano agli ispettori e quindi nelle mani dell’Assessore Caterina Chinnici, che ha la delega alle autonomie locali, non se ne sa nulla. Tutto viene tenuto riservato. Come se si trattasse di indagini di polizia giudiziaria coperte da segreto d’ufficio.
   La mossa del Governatore, quindi, ha tutto il sapore di una manovra elettorale. Infatti già da qualche tempo il dibattito nei partiti e nelle coalizioni  è in fermento e i coltelli vengono affilati quotidianamente.
   Il candidato ufficiale del Pdl tarda ad arrivare. Tutto in alto mare per Francesco Cascio, Roberto Lagalla, Francesco Scoma, Simona Vicari e via dicendo. E dall’altro lato la situazione è ancora più complicata.
   Rita Borsellino, spinta dal Pd di Bersani, ha detto si. Ma non ne vuole sentire di alleanze con il Terzo Polo e cioè con Mpa di Lombardo, Fli, Udc e Api di Rutelli. E ciò ha provocato una specie di mezza rottura del Pd che invece tiene in piedi Lombardo. Il quale a sua volta potrebbe puntare su Massimo Russo, l’assessore regionale alla sanità che un giorno si e uno no viene attaccato dal centro destra per la sua personalissima gestione. E allora ecco che si ritorna punto e a capo. Palermo con le sue ferite, i suoi problemi cronici, i giovani che fuggono, le difficoltà delle famiglie sempre più povere e una classe politica che si fa la guerra. Con la differenza che la loro guerra non fa male, non fa ne morti e ne feriti. I mali di Palermo, si.
PoliticaPrima
06 novembre 2011

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