lunedì 7 novembre 2011

Un Sorriso per Palermo

Giovanni-NanfaÈ sempre un fatto positivo quando i cittadini partecipano ai processi democratici. Vuol dire che la disaffezione alla Politica non è totale. E nonostante la crisi generalizzata del sistema e la sfiducia e la diffidenza, c'è ancora voglia di esserci. E questo va bene.
   Diciamocelo francamente. Leggere continuamente delle nefandezze della classe politica, dei loro privilegi, delle loro debolezze, dello scarso impegno, delle pensioni d'oro, e dei loro stipendi non fa altro che alimentare il già forte sentimento dell'antipolitica. E questo non va bene. Non va bene perché oltre la Politica, oltre i partiti non sappiamo cosa ci sia.
   I movimenti spontanei? I comitati per questo o quel candidato? O, ancora, i gruppi nati nei social network? Si, tutto questo può servire e anzi deve essere uno dei modi per avvicinare la gente alla Politica, per avere fonti d'informazione sempre più libere e obiettive, e per fare sentire l'attenzione critica e anche costruttiva dei cittadini. Ma poi, la sintesi dei processi democratici che determinano il governo del sistema del Paese chi la può fare se non i partiti. Piaccia o no.
   L'iniziativa degli artisti di Palermo capitanati dal capostipite del cabaret palermitano, la cui bravura trascende i confini della Sicilia, Giovanni Nanfa, va in questa direzione. Avvicinare i cittadini alla Politica. Per dare forti segnali di cambiamento. Per una città normale e migliore in tutti i sensi.
   I teatranti si sono riuniti, il 1° novembre 2011, hanno creato un movimento "Palermo +" che conta 33 associazioni e hanno fatto delle proposte. In primis un candidato a Sindaco. Giovane, molto giovane. Fabrizio Ferrandelli, classe 1980 Consigliere Comunale dell'Idv. L’energia e l'entusiasmo delle nuove generazioni che per loro stessa natura hanno la forza per dare la spallata e avviare il rinnovamento vero.
   Tutto questo lo vogliono fare anche con un sorriso, con il buon umore di chi per mestiere riesce a fare sorridere anche chi soffre. Le proposte sono semplici e chiare.
   Il rilancio della cultura, gli spazi, i teatri, i musei, le biblioteche, le gallerie d'arte, e i finanziamenti nei confronti di un settore in crisi e abbandonato dalle istituzioni. La trasparenza nella gestione delle risorse sempre più risicate e la valorizzazione delle realtà locali per una rinascita di Palermo.
   E se facciamo un paragone con Milano ci rendiamo conto dell'enorme differenza che esiste tra le due capitali. Fatte le debite proporzioni, Milano ha 1.300.000 residenti circa, e Palermo la metà.
   A Milano ci sono 73 teatri, 63 musei, 186 gallerie d'arte, 226 biblioteche. A Palermo, pochi teatri, pochi musei, poche biblioteche, poche gallerie d'arte. E allora va bene un sorriso per Palermo. Anzi. Che ci sia una risata liberatoria per questa città, per farla rinascere a nuova vita e ritornare a splendere. E che ci siano gli artisti, ancora meglio.
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06 novembre 2011

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