giovedì 23 maggio 2013

L’Albero di Giovanni Falcone. Eroe Nazionale

La folla attorno all'albero Falconedi Carlotta - “A Palermo c’è un albero importante. Era la casa di due usignoli buoni e onesti. I loro nomi erano Giovanni e Paolo.

Stavano sull’albero a studiare insieme ai loro amici, come poter mettere in una gabbia tutti quegli uccelli prepotenti e mafiosi che ostacolavano il libero volo degli uccellini onesti.

La stele sul posto della strrage vicino CapaciMa un giorno uno sparviero, con l’aiuto di altri uccelli malvagi, fece un attentato all’usignolo Giovanni lanciandogli una pigna bomba. Venne ucciso lui e la sua compagna insieme al suo stormo di scorta, mentre volava verso casa. Due mesi dopo, anche l’usignolo Paolo venne ucciso nello stesso modo.

Oggi 23 Maggio 2013 a ventun anni dalla loro morte, tutti noi uccellini onesti palermitani voliamo liberamente, e accogliamo altri uccellini che arrivano nel porto di Palermo per poi posarci sull’Albero Falcone, diventato il simbolo della lotta alla mafia”. (scritto da Maria Chiara, una bambina di 11 anni di prima media).

Sta per concludersi a Palermo la giornata della commemorazione per il XXI anniversario della strage di Capaci. Le tante manifestazioni si sono svolte in onore di Falcone, Borsellino, Morvillo e di tutti gli agenti delle scorte, che hanno lottato contro le organizzazioni criminali sacrificandosi per le istituzioni.

Giovanni FalconePalermo, divenuta cupa e illegale agli occhi di tutto il mondo negli anni 90 per gli efferati omicidi di mano mafiosa, sta oggi diventando il centro delle iniziative e della cultura anti mafiosa grazie alla sensibilità di tanti cittadini onesti.

Molti uomini e donne hanno manifestato grande sensibilità ed attenzione per questi avvenimenti clamorosi che hanno segnato la storia contemporanea del nostro Paese. In questo lungo ventennio molte coscienze si sono risvegliate e hanno assunto una posizione chiara e di contrasto al fenomeno mafioso per il raggiungimento degli ideali di giustizia.

Falcone e BorsellinoUn ruolo fondamentale rivestono i giovani, che non erano nemmeno nati nel 1992, ma che oggi sono in prima linea a combattere il fenomeno mafioso partecipando e organizzando conferenze, incontri e dando vita a progetti sulla legalità. La nuova generazione è certa che il sacrificio dei due Eroi magistrati e delle altre vittime innocenti non è stato vano. E ci sono i presupposti per una società sempre più sana e libera da vincoli malavitosi, nella speranza di una sconfitta totale del fenomeno.

Tanti studenti sono arrivati oggi nel porto di Palermo con la nave della Legalità. Un appuntamento che si ripete ogni anno il 23 Maggio a conclusione di un proficuo lavoro fatto dalle scuole per la diffusione della cultura della legalità e contro tutte le mafie.

Giuseppe Costanza autista dimenticatoE voglio ricordare, perché sono rimasta colpita dalle sue parole, Giuseppe Costanza, l’uomo che ha vissuto con Falcone otto anni facendogli da fidato autista. Rimasto vivo per una incredibile coincidenza, è stato dimenticato dalle istituzioni, e quando viene ricordato e solo, “l’autista”. Anche lui un eroe buono.

Concludo citando la frase di Giovanni Falcone “La mafia non è affatto invincibile è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.“

Carlotta
23 maggio 2013

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