lunedì 29 aprile 2013

PALERMO E I SUOI RIFIUTI. UN PROBLEMA IRRISOLVIBILE?

Leoluca Orlandodi Giangiuseppe Gattuso  - Forse è talmente tanta l’abitudine che i cumuli di immondizia sparpagliata su strade e marciapiedi sembrano la normalità.

Rifiuti-in-strada-a-PalermoProbabilmente, le strade ben spazzate, le aiuole curate e con i fiorellini, i marciapiedi puliti, sgombri da materiale di ogni tipo, con le basole sistemate senza le dune provocate dalle radici e i buchi mai riparati, e gli spazi per il passaggio dei pedoni ristretti da bancarelle, arbusti non potati, pali di segnaletica improbabili, ci meraviglierebbero. Sarebbe uno choc forte per una popolazione oramai assuefatta a questo e anche a ben altro.

Rifiuti allo ZenSono decenni che Palermo si scontra con questo problema. Decenni passati invano. Risorse sperperate senza criterio, senza una visione per il domani. Sempre e solo emergenza. Quasi sempre. Una normalità tutta siciliana. E in questo la Regione ha la sua grande responsabilità. Fatta di occasioni perdute, di assenza di programmazione, di protezione di privilegi e interessi privati, di una classe politica e dirigente semplicemente scarsa. Nella sua più ampia accezione.

Discarica di BellolampoUna classe dirigente e politica che comprende anche le forze sociali, i rappresentanti dei lavoratori. Anche loro con una buona dose di responsabilità. Per una miopia legata alla protezione dello status quo a garanzia dei lavoratori, senza minimamente guardare e immaginare un futuro. Senza coinvolgimento di intelligenze, di esperienze, di esempi realizzati e funzionanti. A volte, spesso, basterebbe semplicemente applicare metodi e sistemi perfettamente funzionanti altrove.

Potremmo dire, prendendo spunto delle esperienze scolastiche di ognuno di noi, basterebbe copiare. E magari, copiando, anche migliorare adeguando alle esigenze locali. Non è poi così difficile. Altrimenti non si spiegherebbe come mai in Europa, ma anche in tantissime città grandi e piccole d’Italia, il problema è stato risolto.

Esistono sistemi di smaltimento dei rifiuti, di recupero dell’energia, di raccolte differenziate, di riciclaggio di tutto ciò che è possibile recuperare, di esempi di valorizzazione dei rifiuti considerati una risorsa, e incentivazioni nei confronti dei cittadini di ogni tipo.

Macchinetta in Svezia per plasticaDa decenni macchinette automatiche sono in funzione nel mondo, nelle quali inserendo i vuoti di bottiglie, lattine, vetro, viene restituito un corrispettivo in denaro. Un incentivo fortissimo al riciclo. Da noi, fantascienza. E succede così a Berlino, negli USA da non so quanto tempo. E succede che impianti per lo sfruttamento dei rifiuti funzionino benissimo nel nord Italia e la raccolta differenziata altrettanto anche in qualche piccolo comune siciliano. Ad esempio a Castelbuono, in provincia di Palermo.            

E allora tutto è perduto? Non c’è rimedio? No. Il rimedio c’è, eccome. Basta far fuori elettoralmente certa classe politica, che probabilmente, in mezzo a persone di buona intelligenza e spiccate professionalità, non si rende conto di essere inutile. Perché non ha la consapevolezza del proprio ruolo. Crede, cioè, in buona fede, di svolgere bene ciò che i cittadini gli hanno assegnato. Insomma, siamo alle solite. Bisogna al più presto cambiare un sistema politico amministrativo che non funziona più. Aria nuova, cervelli aperti e consapevoli, e tanta buona volontà e impegno. Orlando, anche lui, potenzialmente al di sopra, e di molto, della media che lo circonda, forse ha fatto il suo tempo.

Giangiuseppe Gattuso
29 aprile 2013

4 commenti:

  1. Ma di cosa parliamo, sempre delle stesse cose. Vogliamo cambiare la classe politica e poi sempre gli stessi soggetti sono al potere.

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  2. Direttore, ho visto su fb questo articolo oggi pomeriggio.
    E' molto interessante la sua lettura.
    Molto bello anche il pezzo di Vullo.
    Dovresti pubblicarli in politicaprima per dare agli altri la possibilità di leggerli.

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  3. E dire che LUI lo sapeva fare……!
    Nessun rispetto delle regole concordate, uno spintone al legittimo vincitore delle primarie, l’usurpatore si è imposto con prepotenza, satrapo di se stesso, violento nell’ostentare le sue divine qualità.
    Nessuno scrupolo, nessuna esitazione. Il giovane allievo, mai, avrebbe dovuto permettersi di sfidare il grande maestro, sovrano assoluto di un regno persona.
    Giove Pluvio! O me, o il diluvio!
    Solo che il giovane allievo le idee le aveva chiare, e man mano che si avvicinava il giorno della consultazione elettorale, il giovane allievo, andava illustrando, uno alla volta, su pannelli di facile lettura, le sue proposte riguardo la vivibilità e il futuro sviluppo di Palermo: le coste, la viabilità, i pannelli solari, il turismo, il sociale…”la munnezza”!
    Ma il fato, dominatore delle vicende umane, oltre ogni possibile intervento divino, anche gli dei vi soggiacciono, fu avverso, e il signor “faccio tutto mi” riportò la vittoria finale.
    Chianci Palermo, chianci…!
    I giardini pubblici della periferia, le villette, abbandonate alla crescita spontanea di estensioni erbacee, alte quasi un metro. Gli alberi senza potatura, rami penduli, fino a terra. Le strade nella sporcizia. I cassonetti sempre pieni, monticchi di rifiuti ad ogni angolo, regno di topi e di scarafaggi.
    L’Amia fallisce, non si sa più a chi santo votarsi.
    Ma lui, sorridente signore, ad ogni taglio di nastro, cravatta ben annodata, o in boa di struzzo rosa, si affaccia sugli schermi, brandelli culturali di un tempo fecondo, a raccontarci le glorie passate, l’importanza di Palermo nel mondo, la sua storia, la sua arte, le visite illustri del giorno.
    Sinnacu, e a munnezza?
    Stimola il tuo sovrano cervello, cerca di affrontare, anche con la giunta che ti sei scelta, “uno meglio dell’altro”, tra i tanti problemi irrisolti di questa stupenda città, cerca di affrontare con rinnovata energia, magari solare, il grosso problema dello smaltimento.
    O, comincia a pensare se non sia il caso di passare la mano, dimissioni onorevoli, prima di una sommossa popolare, che di destituisca dal trono, cancellando, così, in un solo momento, la tua storia di gloria.

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  4. I rifiuti materiali sparsi per strada, se pur molti, sono sempre meno di quelli prodotti dalla politica locale, dal degrado etico della città e dalla sempre onnipresente malavità organizzata.
    La soluzione di questi problemi, materiali e non, passa da strade che ancora non si vogliono perseguire. Sono molto drastiche. Ma nessuno ne vuole essere toccato.
    Quindi...ahimè!

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