lunedì 3 giugno 2013

RITORNO A PALERMO

F-Gallodi Francesco Gallo Mazzeo - Sono tornato a Palermo, dopo una lunga assenza e quindi digiuno di notizie della capitale e della sua isola, visto che i suoi media non superano lo stretto di Messina e i grandi media nazionali si sono stufati di parlare degli “irrisolvibili” problemi

che l’attanagliano da tempo lunghissimo e che nessuno si sogna di risolvere, per una somma di incapacità, di una minuscola classe politica, verbosa e inconcludente, di una opinione pubblica riottosa e reazionaria, che si appassiona solo delle cose che sanno da rissa di stadio e di rapporti di cortile. Le notizie buone che ho appreso, leggendo di tutto, di qua e di là, non raggiungono le dita di una mano, quelle cattive sono tutte le altre, ma di modi e tempi di risoluzione non si parla, forse perché nel cuore di ciascuno c’è un pessimismo tanto accentuato che si può chiamare nichilismo, per cui meglio parlare d’altro.

E allora via: strateghi, politologi, moralisti, retroscenisti, ecologisti anti tutto, che con le informazioni banali dei media generalisti, visto che in Sicilia non esistono vere fondazioni, centri studio, circoli culturali, riviste, impartiscono lezioni a tutti, ai politici di mezza tacca, quasi tutti ed anche a chi voce dovrebbe avere, non solo per produrre periodici “allarmi” che servono solo ad aumentare panico e plebeismo e mi riferisco a sindacati, a confindustria, a confagricoltura, a confcommercio, che non propongono nessuna politica per il lavoro, per l’industria, per l’agricoltura, per il commercio, per il turismo, mentre sanità e scuola sono abbandonate alla deriva.

Non si può dire che ci sia immobilismo, perché tutti si muovono in un falso movimento, tanto faticoso quanto dannoso. Un esempio per tutti: Termini Imerese. Interessa a qualcuno, oltre che al sottoscritto? Non mi sembra. Avere in Sicilia una vera fabbrica automobilistica e non essere retrocessa ad una regione di serie b, non può essere un fatto ordinario e presuppone un intervento straordinario, che ad oggi, non mi sembra nemmeno ipotizzabile.

E si danno medagliette per il Muos, per i rigassificatori, per i “maledetti” “inceneritori” e per tutto quanto sia un fatto reale, in questa realtà a mezzo tra Pirandello e Martoglio, che produce talenti per umiliarli in occupazioni clandestine e precarie o farli emigrare e che solo dopo trenta anni (grazie a Crocetta) vede dei lavori in corso sulla corsia Palermo Catania che ormai stava diventando una selva di erbacce su un viadotto tremolante.

Sceso dall’aereo, ogni volta spero in un miracolo, anche se io non credo nei miracoli e in forza di ciò, ogni cosa mi conferma l’aggravamento della malattia, innanzi tutto annunciata dalla sporcizia, delle erbacce, dal disordine, a cui non si sottraggono gli ausiliari del traffico, che prendono multe su multe a poveri automobilisti che non saprebbero come viaggiare altrimenti (visti gli autobus, sporchi, affollati, che non si sa quando passano e se passano) e dove parcheggiare, visto che i pochi parcheggi sono, o perennemente occupati o custoditi da brava gente che intasca e va.

orlando-crocetta-150x100[1]Il mio consiglio è quello di occuparsi più delle cose e del reale, di vere strategie e tattiche meno di dibattiti astratti e inconcludenti che non portano da nessuna parte, tranne che ad astratti furori e quiete nella non speranza. L’amico Leoluca Orlando è da tempo sindaco, non sarebbe male che facesse dei periodici rapporti sul fatto e sul non fatto. Vale anche per l’amico Crocetta.

Francesco Gallo Mazzeo
03 giugno 2013

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