martedì 3 dicembre 2013

Palermo prima dell'ultima. Un successo

qualita-vita-2013di Giangiuseppe Gattuso - Se non fosse una tragica constatazione ci sarebbe da ridere. Una guerra tra poveri. Una corsa a chi sa fare peggio, ed è pur sempre una gara.
Vista così è andata bene. Siamo fermamente secondi. Sul podio, alla destra della vincitrice. Napoli, l’altra capitale. Solo che qui si tratta della qualità della vita, l’indice elaborato ogni anno dal Sole 24 Ore che rispecchia, per l’appunto, la situazione delle 107 province italiane sulla base di 36 parametri articolati e collaudati: Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi, Ambiente e Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero. E, purtroppo, le città del Sud e della Sicilia svettano nella nostra classifica al rovescio.
Per il 2013, al primo e al secondo posto, rispettivamente Trento e Bolzano, il Trentino Alto Adige. In Sicilia la prima è Ragusa all’84° posto della classifica generale. Palermo è terzultima per numero di volontari ogni mille abitanti e pure ultima per numero di bar. Da non crederci. Siamo stati capaci di fare peggio dello scorso anno, quando eravamo al 99° posto, sempre una vergogna. Ma diciamocelo francamente. Chi avrebbe il coraggio di stupirsi, o, peggio, di protestare contro un’eventuale manipolazione dei dati. Le avvisaglie c’erano tutte e la conferma è emersa con tutta l’evidenza del caso con la bocciatura, già al primo passaggio, della candidatura di Palermo a Capitale europea della cultura per il 2019.
Città come Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena, hanno fatto meglio, e saranno loro a contendersi l’importante primato. Una sconfitta dolorosa, un segnale chiarissimo sull’irrilevanza della nostra città sul piano nazionale e internazionale. E, ovviamente, della sua classe dirigente. Sindaco, Assessori, e Consiglieri comunali per primi. Non si salva proprio nessuno. Non c’è alcuna soddisfazione a dirlo. Tutt’altro. C’è, invece, la triste consapevolezza di vivere in una delle più belle città del mondo, grazie a madre natura, caduta in disgrazia, da tempo, da troppo tempo.
Una deriva inarrestabile. Frutto della mancanza di un tessuto produttivo, di imprenditori seri e capaci. Di luoghi e istituzioni culturali pubblici e privati di alto livello. E della presenza di apparati burocratici pletorici e autoreferenziali. Insieme a quantità enormi di precariato accumulato negli ultimi anni, e, per giunta, sotto utilizzato. Palermo abbandonata a se stessa. Preda di faccendieri, politicanti da strapazzo, bande di collusi, opportunisti e approfittatori. Oltre ad una sottocultura dilagante e in crescita. Paghiamo il prezzo dell’indifferenza, dell’incapacità, e delle carenze strutturali accumulate.
E i cittadini, la classe dirigente, i giovani, l’Università, e i sindacati. Dove sono, e dove sono stati finora. Che tipo di contributo hanno dato, quale proposte sono state elaborate. E i politici. Segretari di partito, e Ministri, Sottosegretari, Giudici costituzionali, vertici di grandi aziende nazionali. La seconda carica dello Stato, nella passata legislatura e nell’attuale. Una storia che si ripete. Presenze massicce nei gangli vitali del Paese, ma mai un aiuto, una spinta, una collaborazione vera per il bene e il futuro di questa nostra città. Sono decenni che va così. Sarà il destino cinico e baro. Sarà il caldo, il clima, e sarà sempre e solo colpa della mafia. Già, come non averci pensato prima.
Giangiuseppe Gattuso03 dicembre 2013

Classifica finale del Sole 24 Ore
Pos. 2013 Variazione PuntI Pos. 2012
100 +5 Caltanissetta 432 105
101 -11 Catania 432 90
102 0 Vibo Valentia 432 102
103 -5 Caserta 431 98
104 +3 Taranto 428 107
105 -13 Reggio Calabria 427 92
106 -7 Palermo 427 99
107 -1 Napoli 417 106





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