lunedì 10 febbraio 2014

LEOLUCA ORLANDO IL SINDACO LO SA FARE

Leoluca Orlando il SIndaco lo sa faredi Giangiuseppe Gattuso - In un post su facebook, domenica 09 febbraio, Salvatore Mancuso scrive: "Orlando è, da sempre, un bluff, un vuoto reale riempito di narcisismo, orgoglio ed autoesaltazione, talmente ben mascherato da ingannare ed illudere, ripetutamente, i palermitani".

Un'affermazione pesante che deve fare riflettere. Una considerazione amara dettata dallo stato di degrado nella quale versa la città. La consapevolezza di vivere in un posto che la natura e la storia ci hanno regalato e che le mani dell’uomo hanno invece disprezzato. Una sequela di mal governo da guinness dei primati, senza soluzione di continuità da decenni.

Una classe politica indecorosa senza una minima visione del futuro, senza respiro. Non si ha notizia di progetti di sviluppo, di cambiamenti, di interventi per tentare di rilanciare la città, per guardare lontano. Tranne il tentativo, fallito miseramente, della candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. Nessun disegno per migliorare la rete infrastrutturale e la struttura viaria. Non c’è nemmeno un dibattito su come risolvere la questione sempre aperta e vergognosa della circonvallazione, la strada europea E90, che spacca in due il tessuto urbano. Con gli assi di attraversamento da valle a monte che diventano nelle ore di punta degli imbuti infernali. Per non parlare del nuovo cimitero. Non se ne parla più. Come se il problema non esistesse nemmeno.

Da ultimo il disastro e il degrado del centro storico che cade a pezzi. Una scommessa perduta. L’abbandono e la colpevole indifferenza dell’intera classe dirigente palermitana. E poi i rifiuti e il loro smaltimento. Una storia infinita e incredibile. Un sistema perverso e non governato che segnerà ancora per lungo tempo in negativo la qualità della vita dei palermitani. Evidenze annualmente registrate nelle classifiche sulla vivibilità che certificano la presenza di Palermo sempre nelle bassissime posizioni. Non c’è giustificazione che tenga.

fabrizio-ferrandelliLa sua campagna elettorale è stata concepita e voluta per distinguere 'lui' dagli altri, perché "Orlando il sindaco lo sa fare". Un’idea molto bella, e pure efficace. Allora, il 6 e 7 maggio 2012, la scelta fu tra il maturo professore, memore di tante battaglie, l’inventore della cosiddetta ‘Primavera di Palermo’, contro il giovane e rampante Fabrizio Ferrandelli, l’ex vice sindaco Marianna Caronia; Massimo Costa, un fallimento annunciato; Alessandro Aricò per Fli e Mpa; Riccardo Nuti che non riuscì a superare lo sbarramento, ma poi è volato a Roma sull’onda del successo del M5S. E altri candidati di contorno. Nessuno riuscì a superare la metà più uno dei voti validi.

Al ballottaggio del 21 maggio 2012, vinse con un risultato clamoroso: 72,43%, contro il 27,57% di Ferrandelli. I palermitani, per paura di sbagliare, ritennero di scegliere il meglio, l’usato sicuro, l’esperienza, il personaggio famoso e influente. E con una maggioranza schiacciante anche in Consiglio Comunale. Praticamente spariti quasi tutti quelli della precedente amministrazione. Un colpo di ramazza che ha fatto piazza pulita. Per ricominciare e ricostruire avendo davanti a se immense praterie. E, anche, tanti problemi irrisolti e incancreniti. Situazioni indubbiamente difficili da governare che hanno messo a dura prova la sua ostentata ‘capacità’.

Finito il capitolo elezioni, però, bisognava mettersi al lavoro, con forza, con coraggio, con tanta voglia di fare. Tra due mesi saranno passati due anni. Ma già emerge tutta la sua inconcludente esperienza. Palermo merita di più.

Giangiuseppe Gattuso
09 febbraio 2014

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